martedì 1 aprile 2014

A Cinquefrondi nasce "Il Frantoio delle idee". Apre un teatro e sboccia la cultura


Cinquefrondi (Reggio Calabria) – Se siano i bisogni a spingere in avanti i desideri od il contrario è questione assai filosofica, ma tralasciando questo puro esercizio ideologico, quel che è avvenuto con l’apertura del “Frantoio delle Idee” rappresenta per Cinquefrondi una piccola svolta che racchiude insita una grande rivoluzione: la dotazione di uno spazio culturale autogestito dove – al di là del credo politico – si possa alimentare, con ogni benaccetto contributo, il sacro fuoco dell’arte. E non è cosa di poco conto. Cinque mesi ci han messo i volontari di Rinascita per Cinquefrondi per modellare i resti di un frantoio in disuso in un fruibile spazio creativo, in un laboratorio di sperimentazione e di fecondità artistica che possa trovare sfogo per ossigenare un tessuto sociale che sentiva strenuamente la necessità di sostentarsi di cultura. Godendo il supporto di tante idee e suggerimenti per creare un circolo virtuoso dove il teatro, la lettura, le rappresentazioni, i laboratori possano offrire crescita sociale e sensibilità ad una intera comunità, che mai prima d’ora aveva potuto godere di un teatro in pianta stabile. Lavoro, sacrifici, donazioni che hanno dato frutto e che hanno potuto finalmente restituire alla collettività una opportunità in più. «Chiediamo a tutti la partecipazione e la frequentazione di questo luogo» ha ribadito Daniele Prudente, presidente dell’associazione Rinascita, la quale, è stato detto, ha esaurito il suo compito con l’espletamento del lavoro passando la mano, in una staffetta ideale ad un’altra associazione - libera ed apolitica - “Il Frantoio delle Idee”, scissa da Rinascita, che si occuperà esclusivamente di cultura e che sarà il riferimento per la gestione della struttura. E di «rinnovata primavera che avvolgerà la nostra regione anche grazie ad iniziative come questa» ha parlato Davide Grilletto del circolo Arci di Reggio Calabria a cui il “Frantoio” si è legato culturalmente mentre di «un luogo dove traspare la presenza di una comunità e non di una sola parte» ha fatto riferimento Simona Spagna di Banca Etica che ha appoggiato l’iniziativa pur non elargendo fondi. L’intervento più accorato è stato sicuramente quello di Totò De Mujà, a cui va la primogenitura dell’idea-madre che ha avuto accoglimento endogeno in Rinascita per far scoccare la scintilla della convinzione comune poi tramutata in forma: «Adesso non ci sono più alibi – ha detto con gli occhi umettati –, adesso vogliamo cultura a Cinquefrondi, una cultura che parli alla testa e non alla pancia delle persone!». Già perché, inutile dirlo, tante polemiche hanno accompagnato la realizzazione dell’iniziativa vista, se non additata, come l’ennesimo spot politico-elettorale di Rinascita e su cui Michele Conia ha voluto dissipare ogni polemica: «Questo spazio – ha ribadito – è e sarà dedicato alla cultura e non alla politica. Questo è un luogo riservato a tutti, scevro dalle battaglie ideologiche, che dev’essere esclusivamente riempito di contenuti culturali». E di arte come processo inclusivo ha parlato Alberto Conia, coautore dell’iniziativa il quale ha tenuto a sottolineare: «Stiamo cercando di invertire la tendenza e ridare spazio all’arte. Vogliamo creare un circuito virtuoso ed è per questo che ci stiamo proponendo nel perimetro dei teatri indipendenti. Quello di stasera è nient’altro che un debutto che speriamo ci innesti nell’ambito dei teatri stabili di Calabria. Ma tengo a dire che questo posto non s’è aperto stasera. Si è inaugurato già nel momento stesso in cui s’è approvata l’idea. 
Interessanti poi gli interventi di Angelo Aiello con i suoi burattini pensanti, Filippo Andreacchio che ha parlato dell’impresa frantoio come di una «piccola catapulta positiva da tener sempre carica» e Nino Spirlì che pur ricordando le mille difficoltà in cui si ritrovano a vivere i migranti nel territorio della Piana ha voluto chiosare lapidario che «anche tutto questo è Mafia No». Per il suo battesimo ad apertura della stagione delle attività il “Frantoio delle Idee” ha scelto di riproporre la rappresentazione musico-scenica “1861 – La brutale verità” tratto dall’omonimo libro di Michele Carilli, con Lorenzo Praticò e Mimmo Martino dei Mattanza innestato un cartellone di eventi di grande qualità ed interesse. La struttura è ubicata a Cinquefrondi in Via Palamara, di fianco al palazzo dello sport, e per la sua produzione autogestita si basa unicamente sull’auto-sovvenzione. Il costo annuale della tessera associativa è dunque di 20 euro. Naturalmente ben spesi perché investiti in cultura. E quindi in futuro.         

Giuseppe Campisi - MNews.it

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