venerdì 2 agosto 2013

Conia a MNews.IT : «Se sarò sindaco dimostrerò ai cittadini che un altro modello di governo è possibile»

Conia a MNews.IT : «Se sarò sindaco dimostrerò ai cittadini che un altro modello di governo è possibile»


Cinquefrondi (Reggio Calabria) 01 agosto 2013 – Anche il portavoce di Rinascita, Michele Conia - a colloquio con noi di MNews.IT - ha inteso dire la sua. Rimandando al mittente la critiche su Borgo Futuro, esprimendosi sullo stato di benessere dei cinquefrondesi, sfatando alcuni preconcetti e anticipando importanti novità personali sul fronte dell’appartenenza partitica. Aprendo condizionatamente al Pd, ha infine spiegato perché terrebbe ad accomodarsi   sulla poltrona di primo cittadino della città.    

Consigliere, il sindaco Cascarano ha collocato le opposizioni - lei con Rinascita e Michele Galimi con il Pd - nel recinto del passato…

La linea politica che abbiamo prescelto è quella di non cedere alle provocazioni. Dico solo che a noi importa che ciò che facciamo venga fatto bene. Ed a quanto pare non solo lo facciamo bene ma siamo addirittura innovativi se altri hanno le preoccupazioni di collocarci da qualche parte…

Conia, non le pare che a Cinquefrondi si litighi - politicamente - un po’ troppo? Perché ciascuna parte non riesce a superare il proprio steccato per guardare sinergicamente al bene del paese?

Devo dare atto che è purtroppo vero. Ancora da questo punto di vista siamo piuttosto lontani dal fare il salto di qualità. La critica politica viene trasformata troppo spesso in beghe personali ed in futili personalismi. A noi, invece, interessa il confronto sul fare e non scadere in personalismi che dividano le parti in fazioni. 

Entriamo nel vivo e parliamo di Borgo Futuro. Vetrina elettorale, passerella delle vanità, vanto del nulla o autentica operazione socio-culturale, quale è la verità? Potevate davvero intervenite prima e non l’avete fatto? E, in forza dell’esperienza di “Arretu li mura” pensate di estendere l’iniziativa ad altri quartieri?

Si poteva fare meglio e prima, sono d’accordo. Certo ci dovevano pensare i sindaci pro-tempore. E paradossalmente oggi chi dice questo si ritroverebbe a puntare il dito verso se stesso od i suoi neocompagni di partito. Quando ero assessore io mi occupavo esclusivamente di politiche sociali. Borgo Futuro è solo un laboratorio aperto che tenta di coinvolgere attivamente la società civile e per noi rappresenta un modello di come vorremmo amministrare. Se poi questo verrà apprezzato politicamente, lo vedremo.    

A suo avviso, i cinquefrondesi – a conti fatti - stanno davvero meglio di prima, così come ha spiegato il primo cittadino?

Assolutamente no. Ritengo questo il periodo più brutto della storia di Cinquefrondi. Mancano servizi essenziali come, ad esempio, quelli sociali. E poi francamente non vedo nulla di migliorato rispetto a prima. Piuttosto riscontro una certa rassegnazione nei cittadini che noi di Rinascita vogliamo provare ad allontanare per restituire entusiasmo e voglia di fare.
Come gruppo consiliare, reputate di avere qualcosa da rimproverarvi politicamente? E lei si sente in credito od in debito con i cittadini che le hanno dato fiducia? Valuta la vostra una opposizione adeguata?
Credo che si possa sempre fare di più nei confronti dei cittadini. Ma almeno spero che loro ci riconoscano l’impegno profuso che spesso ci comporta dover tralasciare affetti personali e lavoro. Noi abbiamo deciso di fare attività propositiva ed il rimprovero che mi posso fare è quello di aver tentato di collaborare con questa amministrazione. Inutilmente. Poiché, a quanto è parso, essere stati disponibili non è servito.

Ritiene fondate le critiche che la ritraggono come un personaggio politico ruvido e permaloso, a volte barricadiero senza ragione, più un tifoso che un uomo delle istituzioni, border line al culto del “capopopolo”? Alberga in lei l’animo dell’ egocentrico politico?

Sono al terzo mandato. Se questa rappresentazione di me fosse stata aderente  alla realtà i primi a bocciarmi sarebbero stati i cittadini, al  cui giudizio mi sono sempre rimesso. Ciò detto, queste asserzioni sono etichette che qualcuno, a suo gusto, tenta di attaccarmi addosso.
In un recente passato lei ha sposato e condiviso un programma ed una consiliatura con autorevoli esponenti del Pd locale che ha sedotto e poi rinnegato  – si dice – per questioni di poltrone. In un certo senso, non potrebbe essere definito  anche lei un comodo scalatore di posizioni? Intende ripudiare quella esperienza?

Non ripudio affatto quella esperienza! All’epoca abbiamo aderito ad un invito del Pd per sconfiggere le destre. Da lì nacque l’alleanza frutto di un accordo politico. Io ho rispettato il mandato ricevuto lavorando tantissimo nel mio assessorato. Terminato il quale abbiamo, assieme ad altri amici, fondato Rinascita come  soggetto politico nuovo. E poi rilevo che io sono rimasto sulle mie posizioni politiche, non così l’attuale segretario del Pd…

Senta, ha un senso assistere, tutt’oggi, al martirio - anche a Cinquefrondi - delle sinistre? Il vantaggio dei vostri avversari del centro-destra non è forse ritrovarsi davanti a tante visioni di sinistra divise nella loro area di riferimento e perennemente litigiose su ogni questione? Non sarebbe ora di unire anziché scindere?

Rinascita rappresenta un aggregatore aperto. La informo che ci sono buone possibilità che io non rinnovi neanche la tessera di Rifondazione... Noi siamo disponibili a dialogare con chi condivide idee di sinistra. Anche col Pd. A patto che sia un rapporto alla pari, una testa un voto, con un’assemblea che decida a maggioranza. Se il Pd ci manda un invito, saremmo disposti anche a ragionare, sempre che si liberi il campo dalla presenza ingombrante della vecchia classe dirigente. E poi, a sentire la gente, credo che noi stiamo correndo già seriamente il rischio di vincere le prossime elezioni…

Nei confronti di questo paese, a quanto pare, in tema di sicurezza non esistono mezze misure: per una parte non lo è tanto da essere definito “un paese alla deriva”, mentre per chi governa non solo lo è ma – secondo dati statistici – i reati si sono addirittura più che dimezzati. A suo parere, come stanno le cose? 
In medio stat virtus. No intendo speculare su questo tema. Si tratta di un problema atavico che nessuna amministrazione può debellare del tutto. E’ un concetto prima di tutto culturale. E non basta solo reprimere. Anche se poi ammetto che questa amministrazione - sotto questo profilo - non si sia spesa molto…
Conia, conferma che sarà lei a sfidare Cascarano sul terreno insidioso della prossime comunali? E, perché ambisce tanto alla carica di sindaco? Cosa rappresenta per lei? Un premio personale dopo tante lotte, un adeguato riconoscimento al lavoro del suo partito, un trampolino di lancio verso altri traguardi o la possibilità di applicare la “sua” ricetta politica al paese? Mutatis mutandis, con lei sindaco cosa cambierà?


Confermo. Salvo stravolgimenti, sarò io il candidato a sindaco per Rinascita. Veda, la mia grande aspirazione è quella di dimostrare che un altro modo di amministrare è possibile. Vorrei investire in cultura e politiche sociali. E poi su temi come acqua pubblica ed ambiente. Vorrei un’amministrazione partecipata e partecipativa. Istituirei le assemblee di quartiere e convoglierei la vitalità del paese. Che è tanta, le assicuro. Vorrei esprimere il modello di sindaco che va incontro ai cittadini, non il contrario. E magari un giorno vorrei essere ricordato come il sindaco che ha innovato Cinquefrondi. 
Giuseppe Campisi

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