mercoledì 26 ottobre 2011

Domanda incompleta e senza supporto informatico: Cinquefrondi perde il finanziamento per la raccolta differenziata


24/10/2011 , Edicola di Pinuccio


CIN­QUE­FRONDI – C’è anche il Comune di Cin­que­frondi fra quelli esclusi dal bando regio­nale finan­ziato con fondi POR e rela­tivo alla rac­colta dif­fe­ren­ziata dei rifiuti. I motivi dell’esclusione sono espo­sti nell’allegato rag­giun­gi­bile a que­sto sito. Dall’analisi delle moti­va­zioni emer­gono errori for­mali, pic­cole ma sostan­ziali omis­sioni, ma anche esclu­sioni per man­cato rag­giun­gi­mento del pun­teg­gio minimo. Cin­que­frondi rimane fuori per aver omesso di alle­gare il sup­porto infor­ma­tico. Due le rifles­sioni: la prima di carat­tere pret­ta­mente for­male. Le dispo­si­zioni inse­rite nei bandi sono chiare ed a pena d’esclusione, chi pre­di­spone la domanda di par­te­ci­pa­zione ha l’obbligo di atte­nersi scru­po­lo­sa­mente ad esse ed ana­liz­zare, prima di spe­dire, la cor­ret­tezza della docu­men­ta­zione. Dall’altro lato la pro­ble­ma­tica ambien­tale. La Cala­bria vive un momento tra­gico dal punto di vista ambien­tale con quo­ti­diani pro­blemi di con­fe­ri­mento dei rifiuti, chiu­sure e ria­per­ture di disca­ri­che, dibat­titi con­ti­nui sulla neces­sità di pro­ce­dere alla costru­zione di ter­mo­va­lo­riz­za­tori e sul rad­dop­pio dii un ter­mo­va­lo­riz­za­tore già sot­tou­ti­liz­zato, pare,  nella prima linea funzionante.

In que­sto qua­dro, a fronte della asso­luta neces­sità di com­piere final­mente un deciso passo in avanti con l’incentivazione della rac­colta dif­fe­ren­ziata, i comuni si fanno sfug­gire l’occasione di avere un finan­zia­mento fina­liz­zato in que­sta dire­zione  e solo per errori for­mali. Forse sarebbe ora di destarsi e di dare una scossa di qua­lità alla mac­china orga­niz­za­tivo buro­cra­tica. Non è forse vero che i con­tratti decen­trati pre­ve­dono la liqui­da­zione di  incen­tivi e risorse aggiun­tive ai diri­genti per il rag­giun­gi­mento di obiet­tivi? Non è forse pre­vi­sto il con­tra­rio. La per­dita della pos­si­bi­lità di acce­dere ad un finan­zia­mento così impor­tante per una comu­nità e per l’ambiente in cui vive per una sem­plice “omis­sione for­male”, forse, può essere con­si­de­rata come un ele­mento di disincentivazione.

Per­dere il ser­vi­zio di rac­colta dif­fe­ren­ziata, oggi che tutti, final­mente, comin­ciano anche nella nostra realtà ad essere sen­si­bili verso que­sto tema, costi­tui­sce una dop­pia scon­fitta, la prima dal punto di vista ambien­tale e la seconda, ad essa col­le­gata, dal punto di vista dell’economia fami­liare. Non dif­fe­ren­ziare vuol dire con­fe­rire in modo  indi­scri­mi­nato in disca­rica e, si sa, il con­fe­ri­mento si paga a peso. Più si dif­fe­ren­zia e meno si con­fe­ri­sce in disca­rica, meno costa il ser­vi­zio, più si potrebbe rica­vare dal rici­clo dei mate­riali . Alla fine, il venir meno del ser­vi­zio causa il dop­pio danno, quello ambien­tale e, soprat­tutto quello eco­no­mico, non per nulla all’interno del bando regio­nale era pre­vi­sta la pre­sen­ta­zione di un atto di impe­gno for­male alla ridu­zione della tassa o tariffa sui rifiuti.

In attesa di recu­pe­rare il tren­ten­nale gap rispetto a realtà vir­tuose che in que­sto set­tore si sono destate già da tempo, restiamo a guar­dare quale sarà l’orientamento gene­rale, nella spe­ranza che i fondi pos­sano essere in qual­siasi modo recu­pe­rati e, soprat­tutto, che gli addetti, fac­ciano fino in fondo, cor­ret­ta­mente e con più atten­zione il loro dovere.

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