24/10/2011 , Edicola di Pinuccio
CINQUEFRONDI – C’è anche il Comune di Cinquefrondi fra quelli esclusi dal bando regionale finanziato con fondi POR
 e relativo alla raccolta differenziata dei rifiuti. I motivi 
dell’esclusione sono esposti nell’allegato raggiungibile a questo sito.
 Dall’analisi delle motivazioni emergono errori formali, piccole ma
 sostanziali omissioni, ma anche esclusioni per mancato 
raggiungimento del punteggio minimo. Cinquefrondi rimane fuori 
per aver omesso di allegare il supporto informatico. Due le 
riflessioni: la prima di carattere prettamente formale. Le 
disposizioni inserite nei bandi sono chiare ed a pena d’esclusione, 
chi predispone la domanda di partecipazione ha l’obbligo di 
attenersi scrupolosamente ad esse ed analizzare, prima di 
spedire, la correttezza della documentazione. Dall’altro lato la 
problematica ambientale. La Calabria vive un momento tragico dal 
punto di vista ambientale con quotidiani problemi di conferimento
 dei rifiuti, chiusure e riaperture di discariche, dibattiti 
continui sulla necessità di procedere alla costruzione di 
termovalorizzatori e sul raddoppio dii un 
termovalorizzatore già sottoutilizzato, pare,  nella prima 
linea funzionante.
In questo quadro, a fronte della assoluta necessità di compiere 
finalmente un deciso passo in avanti con l’incentivazione della 
raccolta differenziata, i comuni si fanno sfuggire l’occasione di 
avere un finanziamento finalizzato in questa direzione  e solo per
 errori formali. Forse sarebbe ora di destarsi e di dare una scossa di 
qualità alla macchina organizzativo burocratica. Non è forse vero
 che i contratti decentrati prevedono la liquidazione di 
 incentivi e risorse aggiuntive ai dirigenti per il raggiungimento
 di obiettivi? Non è forse previsto il contrario. La perdita della
 possibilità di accedere ad un finanziamento così importante per 
una comunità e per l’ambiente in cui vive per una semplice “omissione
 formale”, forse, può essere considerata come un elemento di 
disincentivazione.
Perdere il servizio di raccolta differenziata, oggi che tutti,
 finalmente, cominciano anche nella nostra realtà ad essere 
sensibili verso questo tema, costituisce una doppia sconfitta, la
 prima dal punto di vista ambientale e la seconda, ad essa collegata,
 dal punto di vista dell’economia familiare. Non differenziare vuol 
dire conferire in modo  indiscriminato in discarica e, si sa, il 
conferimento si paga a peso. Più si differenzia e meno si 
conferisce in discarica, meno costa il servizio, più si potrebbe 
ricavare dal riciclo dei materiali . Alla fine, il venir meno del 
servizio causa il doppio danno, quello ambientale e, soprattutto 
quello economico, non per nulla all’interno del bando regionale era 
prevista la presentazione di un atto di impegno formale alla 
riduzione della tassa o tariffa sui rifiuti.
In attesa di recuperare il trentennale gap rispetto a realtà 
virtuose che in questo settore si sono destate già da tempo, restiamo
 a guardare quale sarà l’orientamento generale, nella speranza che i 
fondi possano essere in qualsiasi modo recuperati e, soprattutto, 
che gli addetti, facciano fino in fondo, correttamente e con più 
attenzione il loro dovere.
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