martedì 1 aprile 2014

Ora della Calabria 01 Aprile 2014


Il 02 Aprile presso il frantoio delle idee


Nota stampa del 30 marzo 2014


Intendiamo esprimere profonda preoccupazione per le condizioni fatiscenti del vecchio Palazzo Municipale di Cinquefrondi adibito da circa un anno a sede provvisoria del Liceo Pedagogico Musicale. Dopo avere visionato con i nostri occhi la struttura a seguito della protesta inscenata dagli studenti della scuola nella giornata di sabato, non possiamo non constatare le difficoltà oggettive di operatori e studenti a proseguire con serenità uno svolgimento regolare del particolare corso di studi, uno delle eccellenze della nostra provincia. A questi non possiamo fare altro che esprimere piena vicinanza con la consapevolezza di avere tutte le carte in regola avendo sulla vicenda in passato espresso serie preoccupazioni sia per la sorte destinata al vecchio Palazzo Municipale, cui insistono dei vincoli derivanti dalla storicità dell'edificio, sia dalla possibilità in poco tempo di adibirlo a scuola, in attesa della costruzione (ad oggi non ancora avviata) della nuova sede. Abbiamo con responsabilità in consiglio comunale, ove ci veniva presentata una convenzione per l'utilizzo del palazzo, cui vi erano molti dubbi da parte nostra oltre che, pare, dalla Provincia, ma con altrettanto fermezza sottolineato che sarebbe comunque giunta l'ora di fare una valutazione seria e scevra da ogni sorta di condizionamento per dare una sede provvisoria decorosa e fruibile alla scuola. Siamo rimasti inascoltati, come in tantissime occasioni da parte della maggioranza, così come dal resto delle minoranze sempre ligie a non urtare troppo certe manovre cui da soli tentiamo di opporci. Oggi i nodi vengono al pettine: viene in un sol colpo certificata sia la vetustà della storica struttura, cui bisogna porre rimedio in assoluta urgenza, che la scelta di imporla all'epoca come unica soluzione per il liceo. Noi che abbiamo a cuore entrambe le cose in questi giorni presenteremo un'interrogazione urgente al sindaco così come all'assessore al ramo per conoscere lo stato dell'arte sulla vicenda e se sono in programma quegli interventi urgenti oggi necessari per la salvaguardia della sede scolastica ma anche per il nostro vecchio palazzo municipale.



Cinquefrondi, lì 30/03/2014



Avv. Michele Conia- Avv. Flavio Loria 
Consiglieri Comunali Rinascita per Cinquefrondi

Il frantoio delle idee, quando la politica fa cose rivoluzionarie


Al nostro microfono: Michele Conia di Rinascita per Cinquefrondi, Turi e Iaia artisti e Mimmo Martino dei Mattanza

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A Cinquefrondi nasce "Il Frantoio delle idee". Apre un teatro e sboccia la cultura


Cinquefrondi (Reggio Calabria) – Se siano i bisogni a spingere in avanti i desideri od il contrario è questione assai filosofica, ma tralasciando questo puro esercizio ideologico, quel che è avvenuto con l’apertura del “Frantoio delle Idee” rappresenta per Cinquefrondi una piccola svolta che racchiude insita una grande rivoluzione: la dotazione di uno spazio culturale autogestito dove – al di là del credo politico – si possa alimentare, con ogni benaccetto contributo, il sacro fuoco dell’arte. E non è cosa di poco conto. Cinque mesi ci han messo i volontari di Rinascita per Cinquefrondi per modellare i resti di un frantoio in disuso in un fruibile spazio creativo, in un laboratorio di sperimentazione e di fecondità artistica che possa trovare sfogo per ossigenare un tessuto sociale che sentiva strenuamente la necessità di sostentarsi di cultura. Godendo il supporto di tante idee e suggerimenti per creare un circolo virtuoso dove il teatro, la lettura, le rappresentazioni, i laboratori possano offrire crescita sociale e sensibilità ad una intera comunità, che mai prima d’ora aveva potuto godere di un teatro in pianta stabile. Lavoro, sacrifici, donazioni che hanno dato frutto e che hanno potuto finalmente restituire alla collettività una opportunità in più. «Chiediamo a tutti la partecipazione e la frequentazione di questo luogo» ha ribadito Daniele Prudente, presidente dell’associazione Rinascita, la quale, è stato detto, ha esaurito il suo compito con l’espletamento del lavoro passando la mano, in una staffetta ideale ad un’altra associazione - libera ed apolitica - “Il Frantoio delle Idee”, scissa da Rinascita, che si occuperà esclusivamente di cultura e che sarà il riferimento per la gestione della struttura. E di «rinnovata primavera che avvolgerà la nostra regione anche grazie ad iniziative come questa» ha parlato Davide Grilletto del circolo Arci di Reggio Calabria a cui il “Frantoio” si è legato culturalmente mentre di «un luogo dove traspare la presenza di una comunità e non di una sola parte» ha fatto riferimento Simona Spagna di Banca Etica che ha appoggiato l’iniziativa pur non elargendo fondi. L’intervento più accorato è stato sicuramente quello di Totò De Mujà, a cui va la primogenitura dell’idea-madre che ha avuto accoglimento endogeno in Rinascita per far scoccare la scintilla della convinzione comune poi tramutata in forma: «Adesso non ci sono più alibi – ha detto con gli occhi umettati –, adesso vogliamo cultura a Cinquefrondi, una cultura che parli alla testa e non alla pancia delle persone!». Già perché, inutile dirlo, tante polemiche hanno accompagnato la realizzazione dell’iniziativa vista, se non additata, come l’ennesimo spot politico-elettorale di Rinascita e su cui Michele Conia ha voluto dissipare ogni polemica: «Questo spazio – ha ribadito – è e sarà dedicato alla cultura e non alla politica. Questo è un luogo riservato a tutti, scevro dalle battaglie ideologiche, che dev’essere esclusivamente riempito di contenuti culturali». E di arte come processo inclusivo ha parlato Alberto Conia, coautore dell’iniziativa il quale ha tenuto a sottolineare: «Stiamo cercando di invertire la tendenza e ridare spazio all’arte. Vogliamo creare un circuito virtuoso ed è per questo che ci stiamo proponendo nel perimetro dei teatri indipendenti. Quello di stasera è nient’altro che un debutto che speriamo ci innesti nell’ambito dei teatri stabili di Calabria. Ma tengo a dire che questo posto non s’è aperto stasera. Si è inaugurato già nel momento stesso in cui s’è approvata l’idea. 
Interessanti poi gli interventi di Angelo Aiello con i suoi burattini pensanti, Filippo Andreacchio che ha parlato dell’impresa frantoio come di una «piccola catapulta positiva da tener sempre carica» e Nino Spirlì che pur ricordando le mille difficoltà in cui si ritrovano a vivere i migranti nel territorio della Piana ha voluto chiosare lapidario che «anche tutto questo è Mafia No». Per il suo battesimo ad apertura della stagione delle attività il “Frantoio delle Idee” ha scelto di riproporre la rappresentazione musico-scenica “1861 – La brutale verità” tratto dall’omonimo libro di Michele Carilli, con Lorenzo Praticò e Mimmo Martino dei Mattanza innestato un cartellone di eventi di grande qualità ed interesse. La struttura è ubicata a Cinquefrondi in Via Palamara, di fianco al palazzo dello sport, e per la sua produzione autogestita si basa unicamente sull’auto-sovvenzione. Il costo annuale della tessera associativa è dunque di 20 euro. Naturalmente ben spesi perché investiti in cultura. E quindi in futuro.         

Giuseppe Campisi - MNews.it

Il frantoio delle idee